Nel recente numero del giornale “Frontiers in Cardiovascular Medicine” (https://www.frontiersin.org/articles/10.3389/fcvm.2021.749523/full) è stato pubblicato uno studio condotto presso ASUGI e Università’ degli Studi di Trieste sull’incidenza di amiloidosi cardiaca in una coorte consecutiva di pazienti > 75 anni deceduti per varie cause con  caratterizzazione ante-mortem dei profili cardiologici a maggior rischio di malattia. La ricerca è stata promossa dall’Istituto di Anatomia Patologica ed Istologia (Prof.ssa Rossana Bussani) e dal Dipartimento di Cardiologia (Dr. Aldostefano Porcari, Assegnista di Ricerca DSM UniTS).

L’analisi autoptica di 56 cuori ha rivelato la presenza di amiloidosi cardiaca nel 43% dei casi. Il dato deriva dall’analisi istologica di 5 siti cardiaci (parete libera del ventricolo destro e sinistro, setto interventricolare, atrio sinistro e destro). In totale, per questo studio, la Prof.ssa Rossana Bussani ha allestito più di 1000 preparati istologici analizzati con metodica Rosso Congo per identificare la presenza di amiloide e tecniche di immunoistochimica per la tipizzazione dei depositi: catene leggere delle immunoglobuline e transtiretina.

Nessun paziente aveva ricevuto una diagnosi di amiloidosi cardiaca in vita. Questi risultati indicano con forza la necessità di incrementare la consapevolezza di malattia e di raggiungere una diagnosi più precocemente, anche alla luce delle nuove possibilità terapeutiche in grado di incrementare la sopravvivenza dei malati.